
Il limbo dei migranti venezuelani, tra l’emergenza coronavirus e il desiderio di tornare a casa
Il coronavirus non discrimina, ma gli effetti dell’emergenza hanno colpito alcune persone più duramente, come i migranti venezuelani in Sud America.
Il coronavirus non discrimina, ma gli effetti dell’emergenza hanno colpito alcune persone più duramente, come i migranti venezuelani in Sud America.
Il 20 giugno è la Giornata mondiale del rifugiato. Quest’anno forse la vivremo diversamente: l’editoriale della direttrice della comunicazione Avsi.
Il coronavirus potrebbe accelerare la rivoluzione digitale in Africa. Scopriamo come grazie alla testimonianza della direttrice della comunicazione di Avsi.
Chi sono i cristiani chin dell’ex Birmania. Testimonianze esclusive della Chin human rights organization che ne difende i diritti nel mondo.
Dal volontariato in India alla fondazione della ong Still I rise, fino alla candidatura al premio Nobel per la Pace. L’intervista a Nicolò Govoni, il ventisettenne italiano che da anni si batte per assicurare l’educazione all’interno dei campi profughi.
Behrouz Boochani è tornato in libertà nel corso di questa intervista. Lo scrittore curdo è stato tenuto prigioniero per sei anni in Papua Nuova Guinea dal governo autraliano.
Secondo un nuovo studio l’avanzare delle acque mette a rischio le case di 300 milioni di persone. Il triplo della precedente stima.
Stefano Fogliata è entrato nel campo da calcio di Bourj El Barajneh per giocare, conoscere e capire. Lontano dagli stereotipi e nel buio della sera, quando tutti gli attori umanitari se ne vanno e la vita nel campo profughi è senza filtri.
Gli Stati Uniti accoglieranno soltanto 18mila rifugiati nel 2020, contro gli 85mila del 2016: “Il nostro sistema migratorio è sotto pressione”.
L’Ungheria è stata deferita alla Corte europea di giustizia da parte della Commissione in quanto le sue leggi aboliscono il diritto d’asilo nel Paese