
L’aumento delle temperature combinato all’innalzamento dei livelli di anidride carbonica nell’aria, causerebbe una maggiore concentrazione di arsenico nel riso, con effetti tossicologici in chi lo consuma.
Saper leggere le etichette del vino è un importante aiuto per capire la bottiglia che si sta comprando o il vino che si ha ordinato al ristorante. L’etichetta è la carta di indentità della bottiglia, e deve contenere tutte le caratteristiche principali del vino. L’etichetta svolge un ruolo fondamentale perché fornisce una serie di informazioni
Saper leggere le etichette del vino è un importante aiuto per capire la bottiglia che si sta comprando o il vino che si ha ordinato al ristorante. L’etichetta è la carta di indentità della bottiglia, e deve contenere tutte le caratteristiche principali del vino. L’etichetta svolge un ruolo fondamentale perché fornisce una serie di informazioni importanti sul vino che devono essere chiare e verificabili.
L’Unione europea ha scritto leggi precise in materia per uniformare questo aspetto a livello europeo.
Tutte le indicazioni che descrivono pregi e caratteristiche del vino, come gli abbinamenti a tavola (pesce, carni , formaggi, dolci), la temperatura ideale per il consumo, la modalità consigliata di servizio, ad esempio quante ore stappare prima del consumo. Annate, vitigni, se è superiore, riserva ecc.
In Italia, come detto, vige l’obbligo di riportare in etichetta la scritta “contiene anidride solforosa” o “contiene solfiti” nei vini che contengono anidride solforosa oltre i 10 mg per litro, che è la quantità prodotta naturalmente durante la fermentazione. I limiti legali ammessi per la commercializzazione di questa sostanza, usata in enologia per le sue proprietà antiossidanti e antisettiche, sono di 160 mg/l per i vini rossi e 200 mg/l per i vini bianchi. L’anidride solforosa è accusata di causare problemi vascolari e cerebrali. Va detto che la buona pratica di far ossigenare il vino prima di consumarlo, permette di eliminare fino al 40 per cento di anidride solforosa.
In commercio si trovano vini senza solfiti, nei quali, ci rivela Gian Antonio Posocco, selezionatore di vini bio, la vinificazione viene fatta con uve sane e prive di muffe. Il risultato dà vini eccellenti al gusto e più ricchi di sostanze benefiche: gli antiossidanti sono fino a 5 volte superiori agli altri vini e il bouquet di aromi conserva tutti i profumi naturali dell’uva e il gusto del vitigno.
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