Il brand del gruppo cinese Chery annuncia il debutto di modelli ibridi ed elettrici più compatti e accessibili. Mentre procede l’impegno sui progetti ambientali.
Lo stabilimento tedesco di Zwickau, dove una volta nascevano Polo, Golf e Passat, si converte alle auto elettriche e punta alla mobilità sostenibile.
Zwickau, Germania orientale: una cittadina sconosciuta ai più, al di fuori dei confini tedeschi. Qui, a poco più di cento km di distanza da Dresda, nei mesi scorsi si è verificato un fatto storico, almeno nel mondo dell’auto. Sì perché lo stabilimento della Volkswagen che una volta produceva modelli importanti per il marchio – Polo, Golf e Passat – si è convertito alla produzione di vetture elettriche. L’ultima auto con motore a combustione interna assemblata sulle vecchie linee di produzione è una Volkswagen Golf R Variant. Qui, dal 2021, usciranno solo modelli a zero emissioni e su base Meb, a partire dalla ID.3 che è già in catena di montaggio da qualche mese.
Qualcuno, probabilmente, nelle righe introduttive potrebbe aver letto un eccesso di retorica. Non è così: per Volkswagen, per le città in cui questo colosso ha messo radici e per la Germania tutta, l’auto non è solo un prodotto industriale. È cultura, tradizione, orgoglio nazionale. Che la “culla” della Golf diventi il luogo di nascita delle auto elettriche del marchio (e non solo: più avanti qui verranno sfornate anche Audi e SEAT) rappresenta un passaggio epocale. Per capirci, dalle linee di Zwickau sono uscite la bellezza di 6.049.207 Volkswagen, tra Polo, Golf, Golf Variant, Passat e Passant Variant, solo negli ultimi trenta anni.
A Zwickau non verranno prodotti solo modelli a batterie a marchio Volkswagen. Entro la fine dell’anno, quando verranno completati i lavori di conversione della Hall 6 (quella da cui è uscita l’ultima Golf), la produzione verrà allargata dalla ID.3 alla ID.4 e a un suv Audi. Più avanti ancora, anche SEAT assemblerà qui un proprio modello su base Meb. A pieno regime, la fabbrica di Zwickau avrà una capacità di 330mila esemplari all’anno, suddivisi su sei diversi modelli di tre marchi differenti. E non pensiate che l’impegno del Gruppo Volkswagen nei confronti di una produzione sostenibile si esaurisca qui. Anche in Repubblica Ceca, precisamente a Vrchlabí, è stata messo in atto il piano per arrivare alla carbon neutrality della fabbrica ŠKODA.
Quello che si sta completando a Zwickau è un passaggio epocale anche per un altro motivo: si tratta della prima conversione totale di un sito produttivo del Gruppo Volkswagen alla produzione di auto elettriche. Una “migrazione” tanto simbolica quanto importante – dal momento che altre ne seguiranno – per un colosso che ha deciso di puntare con estrema determinazione su questa tipologia di veicolo e che, solo a Zwickau, ha investito la bellezza di 1.2 miliardi di euro. Una cifra consistente, all’interno della quale sono comprese anche le 20.500 giornate di formazione per gli 8mila lavoratori del sito.
Per sgombrare il campo da ogni dubbio sulla portata del procedimento in corso a Zwickau, si deve tenere conto che tra il Maggiolino, la Golf e la prima elettrica di Volkswagen, la ID.3, c’è un forte filo rosso. A detta della stessa Volkswagen, infatti, quest’ultima riveste esattamente lo stesso ruolo che in passato hanno avuto proprio i due modelli più iconici: simboli del cambiamento per l’azienda di Wolfsburg.
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