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Educare a un’alimentazione sana fin da piccoli crea adulti più in salute: i risultati di uno studio finlandese sui fattori di rischio cardiovascolari.
La prevenzione fin da piccoli, in particolare attraverso l’alimentazione, gioca un ruolo chiave nel fattore di rischio cardiovascolare di un individuo adulto. I bambini che vengono educati a nutrirsi in modo equilibrato con molta probabilità manterranno queste abitudini alimentari da grandi guadagnandone in salute. Confermano questa tesi, un aspetto già noto nel mondo scientifico, i risultati di un progetto di intervento dell’Università di Turku, in Finlandia, pubblicati recentemente sulla rivista The Lancet.
Dal 1989 lo Special Turku Coronary Risk Factor Intervention Project ha reclutato oltre mille bambini in alcune cliniche neonatali di Turku e li ha assegnati in modo casuale per metà a un gruppo di intervento e per l’altra metà a uno di controllo. I bambini del gruppo di intervento sono stati invitati a seguire, dai 7 mesi ai 20 anni, un piano di consulenza dietetica per la promozione della salute cardiovascolare; i bambini del gruppo di controllo, invece, hanno ricevuto solo l’educazione alimentare del sistema sanitario e scolastico nazionale.
Analizzando i parametri dei partecipanti alla ricerca, gli studiosi hanno potuto osservare innanzitutto che il counseling era risultato decisivo per determinare livelli più bassi di colesterolo, pressione sanguigna e glicemia e per favorire un maggiore apporto di grassi insaturi. Ma non solo. A distanza di sei anni dalla fine dell’intervento, cioè quando i partecipanti hanno compiuto 26 anni, lo studio ha valutato i dati di 507 ragazzi (243 nel gruppo di intervento e 264 nel gruppo di controllo) per capire se le persone che avevano partecipato al piano di consulenza continuavano a seguire una dieta sana con i relativi benefici. I risultati del primo follow-up hanno dimostrato che i bambini che avevano seguito una dieta salutare per il cuore avevano mantenuto questo stile alimentare diventando adulti più sani. Coloro che appartenevano al gruppo di intervento, infatti, continuavano a mostrare valori migliori di alcuni dei più importanti indicatori del rischio cardiometabolico rispetto a coloro che appartenevano al gruppo di controllo. “Nel complesso, i risultati supportano l’idea che la consulenza su una dieta sana per il cuore a partire dall’infanzia abbia un impatto positivo sulla salute cardiovascolare – ha commentato Katja Pahkala, tra gli autori dello studio – un impatto positivo che si riscontra anche dopo la fine della consulenza”.
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