
Sbarca sul mercato europeo il filetto di salmone vegano stampato in 3D: uguale nell’aspetto e nella consistenza al prodotto tradizionale, è realizzato con le proteine dei funghi.
La curcuma è un valido aiuto per la prevenzione e la cura di molte malattie. Esotica e dall’aroma pungente, le sue radici ricordano lo zenzero, ma la polpa è di un arancione brillante.
La curcuma, gialla radice della famiglia dello zenzero, è coltivata in Cina, Indonesia, Costa Rica. Alle Hawai, dove è chiamata “holena”, è la base di tutta la medicina tradizionale. In India, il primo produttore di curcuma al mondo, è utilizzata da secoli nella medicina Ayurvedica per le sue virtù preventive e terapeutiche, soprattutto come cicatrizzante e antinfiammatorio.
PubMed Health della National Library of Medicine raccoglie centinaia di pubblicazioni scientifiche che riguardano la curcuma. Vi è descritta come potente antiossidante naturale, cura per rallentare il progresso dell’HIV, per evitare la coagulazione dei globuli rossi, cura preventiva per la candida e altri funghi, protezione dai raggi solari, inibitore della cataratta, aiuto per la mobilità delle articolazioni, rimedio contro i dolori dell’artrite e per la psoriasi, purificante del sangue, protettore del fegato, antagonista dell’invecchiamento cerebrale e dell’Alzheimer, antitumorale e valida cura per i tumori. Secondo uno degli articoli, è il più potente antinfiammatorio reperibile in natura.
Nel 1996 la curcuma è stata oggetto di un tentativo di biopirateria: due ricercatori indiani presso un’università statunitense, dopo aver sviluppato un farmaco il cui principio attivo era proprio la gialla spezia, ne hanno chiesto e ottenuto il brevetto. L’azione legale intrapresa dal Consiglio indiano per la ricerca scientifica, ha però portato l’Ufficio brevetti degli Stati Uniti ad ammettere che le qualità officinali della curcuma sono una scoperta indiana e quindi non brevettabili, decretando così la revoca del brevetto. Una vittoria questa, che ha reso poco appetibile la curcuma agli occhi dell’industria farmaceutica e che spiega come mai la conoscenza delle eccezionali virtù di questa radice, ormai ampiamente confermate dalla scienza moderna, si stia diffondendo solo ora anche nel resto del mondo.
La radice secca in polvere si trova facilmente in commercio e da qualche mese anche la radice fresca viene venduta in alcuni negozi di alimenti naturali. In entrambe le forme, è ottima nei risotti, per dare un tocco esotico alla quiche, grattugiata o spoverizzata sulle verdure cotte o sui formaggi freschi, inserita nelle zuppe di legumi. Con la curcuma in polvere si prepara il latte d’oro, o golden milk, una bevanda molto saporita e benefica.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Sbarca sul mercato europeo il filetto di salmone vegano stampato in 3D: uguale nell’aspetto e nella consistenza al prodotto tradizionale, è realizzato con le proteine dei funghi.
Il 29 settembre è la Giornata della consapevolezza delle perdite e gli sprechi alimentari. Facciamo il punto sui numeri del fenomeno, sulle cause e sulle soluzioni antispreco. A partire dalla spesa.
Superfood di tendenza, secondo le previsioni l’avocado diventerà il frutto tropicale più commercializzato entro dieci anni. Ma dietro la sua produzione si celano deforestazione, perdita di biodiversità, criminalità e inquinamento.
I prati stabili sono superfici lasciate incolte ma fondamentali per il pascolo. Il loro numero sta diminuendo. Ecco di che cosa si è parlato a Cheese 2023.
I dati sul mercato del biologico esposti al Sana di Bologna raccontano di una ripresa dei consumi domestici e di italiani che vorrebbero essere più informati sul bio.
Secondo autorità ortodosse ebraiche ed esperti di sharia, la carne coltivata può essere kosher e halal se rispetta determinati criteri di produzione.
Quella della carne coltivata in laboratorio è una narrazione verde che sembra adattarsi perfettamente alla richiesta dei consumatori di cambiare le cose. Ma è una falsa soluzione. Ecco perché.
I cambiamenti climatici hanno effetti sulla produzione agricola, così al sud le coltivazioni tradizionali vengono sostituite da quelle di frutta tropicale.
Gli attivisti di Pan Uk spiegano come i pesticidi contribuiscono a causare i cambiamenti climatici e come l’aumento di temperatura richieda, a sua volta, un maggiore impiego di pesticidi.