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Fino al 31 maggio il Comune di Milano offre una selezione di 10 romanzi gialli e noir d’autore gratuitamente scaricabili via scanner dai manifesti collocati alle principali fermate dei mezzi pubblici.
Gratuità, tecnologia, estemporaneità, la suspense dei gialli e il fascino letterario di una Milano più tenebrosa che mai: un cocktail di ingredienti accuratamente escogitati per l’iniziativa comunale promossa nella metropoli lombarda al fine di esortare i suoi frenetici abitanti alla lettura.
La campagna promozionale Milano da leggere giunta quest’anno alla seconda edizione, consentirà infatti sino al 31 maggio di scaricare gratuitamente una selezione di dieci libri che il sistema bibliotecario di Milano, in collaborazione col Comune, l’azienda dei trasporti Atm e un manipolo di volenterose case editrici, mette a disposizione di qualsiasi aspirante lettore minimamente tecnologizzato.
Fra l’attesa di un autobus e un tragitto in metropolitana, rifornirsi di volumi digitali può rivelarsi addirittura un piacevole passatempo grazie ai manifesti strategicamente collocati in corrispondenza delle principali fermate dei mezzi pubblici: basta semplicemente inquadrare il codice del libro prescelto sullo schermo del proprio smartphone, tablet o simile, scaricare l’eBook e cominciare a leggere.
Confidando nella più immediata attrattività dei generi letterari prescelti quest’anno, gli organizzatori prevedono di superare il già cospicuo successo dell’edizione precedente, che aveva registrato circa quattromila libri scaricati.
Sullo scaffale virtuale di Milano da leggere gli autori selezionati, da Giorgio Scerbanenco a Piero Colaprico, passando per De Angelis, Tuzzi, Olivieri, Carcano, Luzzi, Gurrado, Biondillo e Crapanzano (copertine e titoli sono riprodotti nel manifesto visibile nella foto) immortalano la città della Madunina in un affresco a base di suspense e tinte cupe.
Dall’Ottocento ai giorni nostri, i libri proposti disegnano scenari metropolitani popolati da commissari, omicidi più o meno efferati, senzatetto o “barbùn”, serial killer e personaggi inquietanti che si mescolano a scrittori, “sciure”, magistrati e reporter, da Quarto Oggiaro a via Tadino, dalla stazione centrale ai Navigli, attingendo agli spunti della cronaca nera non meno che alle invenzioni letterarie tipiche del genere poliziesco, thriller o noir (e non è un caso che lo sfondo del manifesto promozionale sia colorato, appunto, di giallo).
Un viatico senz’altro originale e piuttosto inedito alle attrattive peculiari di una città che, oltre ad essere da tempo inclusa nelle rotte turistiche canoniche dei visitatori del Belpaese, necessita senz’altro di adeguate occasioni di riscoperta anche da parte dei suoi stessi abitanti, magari avvalendosi proprio delle avvincenti descrizioni ed affabulazioni offerte dalla letteratura.
L’intuizione più interessante che anima il progetto Milano da leggere consiste senz’altro nell’aver colto come gli strumenti digitali e l’avvento degli eBook, lungi dal rappresentare una minaccia, costituiscano al contrario una preziosa risorsa per incentivare l’abitudine e il gusto della lettura.
In un panorama da più parti descritto come piuttosto desolante, in cui il termometro delle vendite segna uno stato di salute tutt’altro che florido circa il rapporto degli italiani con i libri, un’iniziativa del genere può anche fungere da indiretto supporto alle varie manifestazioni cittadine che, da Tempo di libri a BookCity, ruotano attorno al mondo dell’editoria e della scrittura.
Pare che l’idea di diffondere gli eBook affidandosi al Qr code, ovvero alla scannerizzazione visiva, sia stata ispirata al sistema di un supermercato digitale sudcoreano in cui la frutta e la verdura vengono spediti al domicilio dell’acquirente dopo che costui ne ha captato il codice.
Inoltre, l’abbinamento tra lettura e mezzi pubblici appare a sua volta felicemente collaudato ad esempio in paesi come la Francia, sui cui treni è offerta la possibilità di scaricare un repertorio di circa cinquemila libri gratuiti e altri 95mila con un abbonamento forfaitario, per non restare mai sprovvisti di “carburante” letterario neppure nei viaggi a lunga percorrenza.
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