La Commissione europea ha inviato all’Italia le osservazioni sul Piano strategico nazionale di attuazione della Politica agricola comune.
Il Piano, per la Commissione, va integrato, dalla questione della distribuzione dei fondi agli agricoltori alle pratiche per raggiungere gli obiettivi green.
Stesse critiche dalle associazioni ambientaliste che si dicono disposte a lavorare col governo per la transizione agroecologica.
Dalla distribuzione dei fondi agli obiettivi green: un piano per la Pac “non sufficiente”
Con 244 osservazioni, la Commissione ha giudicato il piano, nella sua forma attuale, non sufficiente. Tra i vari punti, viene chiesta una revisione della strategia di distribuzione dei fondi che possa avvantaggiare le zone rurali più bisognose e non quelli tradizionalmente più premiati come le grandi pianure, si esorta ad adottare ulteriori misure per l’agricoltura di precisione e l’efficienza energetica, ad affrontare la questione dello sfruttamento della manodopera “considerato il tasso molto elevato di irregolarità (oltre il 55 per cento) riscontrato nel settore agricolo italiano”. E si sottolinea che “significativi miglioramenti al piano sono necessari sull’obiettivo di tutela dell’ambiente e della biodiversità” con la richiesta di specificare in che modo si intendono raggiungere tali obiettivi come il 25 per cento di terreni coltivati a biologico entro il 2027.
La commissione si sofferma anche sul quadro degli eco-schemi – un nuovo strumento introdotto dalla Pac per premiare gli agricoltori che scelgono volontariamente di assumere maggiori impegni in termini di tutela ambientale e azioni per il clima – sottolineando che “è piuttosto fragile e non sembra cogliere l’opportunità di includere un’ampia gamma di questioni ambientali e climatiche, quali la protezione delle fonti idriche, la riduzione dell’uso di acqua, nutrienti e pesticidi, nonché il sequestro del carbonio”.
Le associazioni ambientaliste: “Critiche già anticipate da noi, serve confronto sulla transizione agroecologica”
“La Commissione europea ha confermato nelle sue osservazioni molti dei punti critici già evidenziati da noi” – hanno affermato 17 associazioni ambientaliste e di agricoltura biologica tra cui Slow Food e Federbio che avevano presentato insieme le proprie osservazioni alla bozza di Piano inviata dall’Italia all’Europa lo scorso 31 dicembre.
La Commissione europea ha duramente criticato la proposta del Piano strategico nazionale dell’Italia affermando che «il Piano, nella sua forma attuale, non è sufficiente».
Riconoscendo al ministero dell’Agricoltura un atto di trasparenza con la pubblicazione delle osservazioni, le associazioni accolgono con favore la convocazione di un nuovo incontro del Tavolo di partenariato annunciato per il prossimo 19 aprile e rinnovano la disponibilità al dialogo con tutti i soggetti interessati per un confronto costruttivo che posso guidare la transizione agroecologica del nostro sistema agroalimentare, sulla strada tracciata dalle strategie europee Farm to fork e Biodiversità 2030.
La proposta di togliere la scadenza all’autorizzazione delle sostanze attive dei pesticidi è contenuta in un pacchetto semplificazione della Commissione. Per gli ambientalisti in questo modo il profitto dell’industria prevale sulla salute.
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