Un piano per la Pac insufficiente: l’Europa chiede all’Italia di rivederlo

La Commissione europea ha inviato all’Italia le sue osservazioni sul Piano strategico della Pac per un allineamento sul Green deal.

  • La Commissione europea ha inviato all’Italia le osservazioni sul Piano strategico nazionale di attuazione della Politica agricola comune.
  • Il Piano, per la Commissione, va integrato, dalla questione della distribuzione dei fondi agli agricoltori alle pratiche per raggiungere gli obiettivi green.
  • Stesse critiche dalle associazioni ambientaliste che si dicono disposte a lavorare col governo per la transizione agroecologica.

Il compito è da rifare. La Commissione europea ha invitato l’Italia a rivedere e integrare il piano strategico nazionale di programmazione della Pac 2023-2027 alla luce dei nuovi scenari posti dal conflitto russo-ucraino e rafforzando l’allineamento con gli obiettivi del Green deal europeo volti a contrastare la crisi climatica e della biodiversità.

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La Commissione europea ha chiesto all’Italia di rivedere e integrare il Piano strategico della Pac © iStock

Dalla distribuzione dei fondi agli obiettivi green: un piano per la Pac “non sufficiente”

Con 244 osservazioni, la Commissione ha giudicato il piano, nella sua forma attuale, non sufficiente. Tra i vari punti, viene chiesta una revisione della strategia di distribuzione dei fondi che possa avvantaggiare le zone rurali più bisognose e non quelli tradizionalmente più premiati come le grandi pianure, si esorta ad adottare ulteriori misure per l’agricoltura di precisione e l’efficienza energetica, ad affrontare la questione dello sfruttamento della manodopera “considerato il tasso molto elevato di irregolarità (oltre il 55  per cento) riscontrato nel settore agricolo italiano”. E si sottolinea che “significativi miglioramenti al piano sono necessari sull’obiettivo di tutela dell’ambiente e della biodiversità” con la richiesta di specificare in che modo si intendono raggiungere tali obiettivi come il 25 per cento di terreni coltivati a biologico entro il 2027.

La commissione si sofferma anche sul quadro degli eco-schemi – un nuovo strumento introdotto dalla Pac per premiare gli agricoltori che scelgono volontariamente di assumere maggiori impegni in termini di tutela ambientale e azioni per il clima –  sottolineando che “è piuttosto fragile e non sembra cogliere l’opportunità di includere un’ampia gamma di questioni ambientali e climatiche, quali la protezione delle fonti idriche, la riduzione dell’uso di acqua, nutrienti e pesticidi, nonché il sequestro del carbonio”.

Le associazioni ambientaliste: “Critiche già anticipate da noi, serve confronto sulla transizione agroecologica”

“La Commissione europea ha confermato nelle sue osservazioni molti dei punti critici già evidenziati da noi” – hanno affermato 17 associazioni ambientaliste e di agricoltura biologica tra cui Slow Food e Federbio che avevano presentato insieme le proprie osservazioni alla bozza di Piano inviata dall’Italia all’Europa lo scorso 31 dicembre.

 

Riconoscendo al ministero dell’Agricoltura un atto di trasparenza con la pubblicazione delle osservazioni, le associazioni accolgono con favore la convocazione di un nuovo incontro del Tavolo di partenariato annunciato per il prossimo 19 aprile e rinnovano la disponibilità al dialogo con tutti i soggetti interessati per un confronto costruttivo che posso guidare la transizione agroecologica del nostro sistema agroalimentare, sulla strada tracciata dalle strategie europee Farm to fork e Biodiversità 2030

 

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