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Dal Parlamento europeo nessuna obiezione, sì a gas e nucleare in tassonomia
Il Parlamento europeo al voto non respinge l’atto delegato della Commissione. Gas e nucleare possono entrare nella tassonomia verde europea.
- Il Parlamento europeo non respinge l’atto delegato della Commissione europea.
- Gas e nucleare possono essere incluse tra le attività energetiche previste dalla tassonomia verde.
- Se anche il Consiglio europeo non lo respingerà, l’atto delegato sulla tassonomia entrerà in vigore il 1 gennaio 2023.
Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria il 6 luglio 2022, non si è opposto all’atto delegato sulla tassonomia della Commissione europea per l’inclusione dell’energia nucleare e del gas, a determinate condizioni, nell’elenco delle attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale coperte dalla cosiddetta tassonomia dell’Unione europea.
L’impegno dell’Europa per i cambiamenti climatici rimane invariato: è ancora obbligatorio ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 per cento nel 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, in linea quindi con la legge europea sul clima.
Gas e nucleare in tassonomia
Tuttavia, con questo atto delegato la direzione è ora segnata: tra gli investimenti privati che concorrono alla transizione energetica c’è spazio anche per il gas e le attività nucleari, poiché, secondo la Commissione (a cui si aggiunge anche il Parlamento), possono sostituire i combustibili fossili con maggiori emissioni di gas a effetto serra, come il carbone, nel raggiungimento degli obiettivi climatici. L’inclusione di gas e nucleare è limitata nel tempo e dipende da condizioni specifiche e requisiti di trasparenza. Non tutte, ma solo alcune attività del gas e del nucleare sono coperte.
Come specificato dall’atto delegato, le attività legate al nucleare permesse sono:
- Tecnologie avanzate a ciclo chiuso del carburante (“Generazione IV”) per incentivare la ricerca e l’innovazione nelle tecnologie future in termini di standard di sicurezza e riduzione al minimo dei rifiuti (questa non ha clausola di decadenza);
- I nuovi progetti di centrali nucleari per la produzione di energia, che utilizzeranno le migliori tecnologie esistenti disponibili (“Generazione III+”), saranno riconosciuti fino al 2045 (data di approvazione del permesso di costruzione);
- Le modifiche e gli ammodernamenti degli impianti nucleari esistenti ai fini della durata della vita, saranno riconosciuti fino al 2040 (data di approvazione da parte dell’autorità competente)
Per quanto riguarda le attività legate al gas, saranno permessi:
- Produzione di elettricità da combustibili fossili gassosi
- Cogenerazione ad alto rendimento di calore/freddo ed elettricità da combustibili fossili gassosi
- Produzione di calore/freddo da combustibili fossili gassosi in un efficiente sistema di teleriscaldamento e teleraffrescamento.
Inoltre, ciascuna attività relativa al gas deve soddisfare delle soglie di emissione.
Greenpeace ha annunciato un’azione legale
A votare a favore della risoluzione, e dunque contro l’inclusione delle due fonti energetiche in tassonomia, sono stati 278 eurodeputati. La maggioranza necessaria per bloccare il progetto della Commissione guidata da Ursula von der Leyen era fissata a 353.
Greenpeace ha annunciato che intraprenderà un’azione legale contro la Commissione europea. L’associazione ambientalista ha specificato che prima richiederà formalmente una revisione interna. Se il risultato di questa sarà ancora negativo, allora la causa verrà presentata davanti alla Corte di giustizia europea. Ora la discussione passa al Consiglio europeo. Se neanche il Consiglio respingerà la mozione, l’atto delegato sulla tassonomia entrerà in vigore il 1 gennaio 2023.
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