Perché servono i caschi blu della cultura
Se ne parla dallo scorso agosto: creare dei Caschi blu della cultura per intervenire a salvare il patrimonio mondiale in caso di guerra. Ecco come dovrebbero essere costituiti e a cosa servirebbero
Se ne parla dallo scorso agosto: creare dei Caschi blu della cultura per intervenire a salvare il patrimonio mondiale in caso di guerra. Ecco come dovrebbero essere costituiti e a cosa servirebbero
L’associazione ambientalista lancia un appello agli investitori affinché non finanzino più le attività estrattive pericolose per l’ambiente.
Ancora oggi l’analfabetismo è una realtà con cui devono fare i conti oltre settecento milioni di adulti in tutto il mondo.
I quattordici mausolei di Timbuctù, una delle più famose città del Mali e dell’Africa settentrionale, sono stati restaurati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco) dopo essere stati vittime della furia distruttiva di estremisti islamici nel 2012. L’inaugurazione è avvenuta il 19 luglio alla presenza della direttore generale dell’Unesco, Irina
Risale alla fine dell’Ottocento ma racchiude in sé idee e pratiche che sembrano modernissime e più innovative ancora dell’attuale WelFare. Siamo in Provincia di Bergamo, sulle rive del fiume Adda, da cui prende nome il villaggio insieme al cognome del suo fondatore, industriale cotoniero lombardo. L’illuminato concetto secondo il quale lavorare in un ambiente
Dal 28 giugno all’8 luglio a Bonn si decideranno i nuovi siti patrimonio dell’umanità. L’Italia concorre con la “Palermo arabo normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”.
Tutto cominciò nell’estate del 1954, quando l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco) lanciò una campagna internazionale per salvare i due templi di Abu Simbel in Egitto, messi a rischio dalla costruzione di una nuova diga. Il successo dell’operazione costata 80 milioni di dollari fu tale da aprire le porte
Come in ogni luogo geografico destinato a diventare la culla di una civiltà, anche lungo il delta del Po si sono stratificate nel tempo storie, tradizioni e culture secolari, nonché mestieri, attività produttive e pratiche sociali che declinano in chiave peculiare il rapporto tra uomo e ambiente. È dunque proprio alla riscoperta di una
Grazie all’inserimento del Delta del Po, delle Alpi Ledrensi e Judicaria e dell’Appennino Tosco-Emiliano diventano tredici le Riserve della biosfera dell’Unesco in Italia.
Lungo il delta del fiume Okavango, in Botswana, non è più un problema ammirare la fauna selvatica africana senza intaccare l’equilibrio ambientale della riserva naturale patrimonio dell’Unesco. L’albergo &Beyond Sandibe Okavango Safari Lodge, progettato da Michaelis Boyd e Nick Plewman, garantisce tutti i comfort (e anche qualcosa di più) nel totale rispetto della natura.