
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Ingredienti delle conchiglie ripiene di ricotta e spinaci mezzo chilo di pomodori maturi da sugo (oppure 2 lattine di triturato di pomodoro) 28 conchiglie di pasta 500 g di ricotta di capra 300 g di spinaci freschi 1 uovo prezzemolo fresco (oppure basilico o menta) 2 spicchi d’aglio olio extravergine d’oliva sale e pepe
Mettere a bollire una pentola di acqua salata, per la pasta. Nel frattempo, preparare un sugo con il pomodoro fresco (o il triturato) e uno spicchio d’aglio schiacciato. Lavare gli spinaci e senza strizzarli troppo, riporli in una padella per farli appassire con la loro acqua residua, un goccio d’olio, uno spicchio d’aglio schiacciato e pochissimo sale. Togliere dal fuoco, far raffreddare e poi tritare. Mettere il trito in una ciotola capiente e poi aggiungere la ricotta e l’uovo. Salare e pepare a piacere, mescolare bene fino a quando si sarà creata una crema densa.
Quando l’acqua bolle, lessare la pasta al dente. Intanto accendere il forno a 180 gradi. Scolare e disporre le conchiglie su un canovaccio pulito. Riempirle una ad una con la crema di ricotta e spinaci. Posizionare le conchiglie in una teglia oliata e poi ricoprirle con il sugo di pomodoro. Infornare per circa 15 minuti, facendo attenzione a non superare il tempo di cottura perché la pasta potrebbe indurire. Servire dopo aver aggiunto il prezzemolo tritato grossolanamente e il pepe nero appena macinato.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Sono oltre 24mila gli allevamenti intensivi di polli e suini in Europa, molti sorti nell’ultimo decennio. Un’inchiesta ne fa la mappatura e ne denuncia le principali problematiche.
Ricetta classica dei cannelloni ricotta e spinaci, perfetta da preparare per il pranzo della domenica.
Secondo uno studio, il passaggio da una dieta tradizionale africana a una tipica del mondo occidentale globalizzato, aumenta l’infiammazione e diminuisce la risposta ai patogeni. Il passaggio inverso comporta invece benefici.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
I risultati di un progetto pilota sull’agricoltura rigenerativa mostrano i vantaggi di questo approccio rispetto all’agricoltura convenzionale. Registrando una produttività complessiva più elevata.