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Non basta dire vegetale per dire sano. L’Oms mette in guardia dai nuovi cibi ultra-trasformati, ricchi di sale, zuccheri, aromi e additivi vari.
C’è chi lo fa per il proprio bene e chi per quello del Pianeta, sta di fatto che nei paesi europei le diete vegetali si stanno sempre più diffondendo. Alcuni aspetti del loro impatto sulla salute, la sostenibilità e l’ambiente restano però da approfondire e potrebbero non essere così positivi. Lo spiega l’Organizzazione mondiale della sanità in un recente rapporto intitolato “Plant-based diets and their impact on health, sustainability and the environment”.
È dimostrato che una dieta prevalentemente vegetale, povera di sale, grassi e zuccheri aggiunti, è associata a uno stile alimentare sano e che la limitazione del consumo di carni rosse e lavorate riduca i rischi per la salute. Ed è anche vero che la produzione di cibi vegetali ha un minore impatto sull’ambiente rispetto a carne e derivati, e contribuisce inoltre a tutelare la biodiversità. Secondo l’Oms è necessario però fare alcune precisazioni perché le diete a base vegetale possono essere molto diverse tra loro e non dovrebbero essere automaticamente considerate salutari.
L’Organizzazione sottolinea che non tutte le diete vegetali sono sane poiché molto dipende dalla qualità degli alimenti consumati: è il caso dei cibi ultra-trasformati, dagli snack ai sostituti della carne come gli hamburger vegani, dalle zuppe pronte ai sostituti dei latticini, specialmente quelli destinati al consumo “fuori casa”. Si tratta di prodotti ottenuti spesso con l’aggiunta di sali e zuccheri, oltre ad aromi, coloranti, emulsionanti e altri additivi il cui impatto sulla salute appare controverso e non del tutto approfondito. Il report riporta, ad esempio, uno studio del 2018 di Action Salt che aveva esaminato il sale contenuto in oltre 150 prodotti alternativi alla carne scoprendo che gli hamburger senza carne avevano più sale rispetto agli hamburger di manzo (0,89 g per porzione contro 0,75 g per porzione).
“Quando mangiamo frutta e verdura semplice, possiamo essere sicuri che fanno bene alla nostra salute – ha spiegato Afton Halloran, tra gli autori del report – Ma quando acquistiamo cibi pronti che vengono commercializzati come salutari, dobbiamo prestare maggiore attenzione a come sono fatti”. La raccomandazione dell’Oms, qualsiasi dieta vegetale si scelga di adottare, è quindi quella di consumare frutta e verdura fresca e bevande e cibi minimamente trasformati prediligendo, per esempio, i cereali integrali rispetto a quelli raffinati, la frutta intera rispetto ai succhi, gli oli vegetali ricchi di acidi grassi mono e polinsaturi rispetto a quelli idrogenati, e bevande non zuccherate come acqua, caffè o tè invece di bevande gassate e zuccherate.
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