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A Ecomondo, il Premio sviluppo sostenibile viene assegnato alla pavimentazione drenante i.idro Drain di Italcementi. Rispetta il ciclo dell’acqua e riduce l’effetto isola di calore.
L’acqua è vita. E il ciclo dell’acqua è uno dei processi che rendono abitabile il nostro Pianeta. Senza di esso nulla potrebbe esistere. La successione dei fenomeni di flusso e circolazione idrica, con i cambiamenti di stato fisico (liquido, aeriforme e solido) e i continui scambi di massa tra atmosfera e crosta terrestre, è la condizione indispensabile per la sopravvivenza di qualsiasi organismo. Un circolo virtuoso che, mai come nell’era moderna, è messo a rischio dall’attività umana. A causa, principalmente, delle emissioni inquinanti e della conseguente alterazione della temperatura globale, fenomeni sui quali incide la cementificazione del territorio. Per quest’ultima, però, esiste un rimedio. O quantomeno un’ingegnosa soluzione in grado di lenirne gli effetti.
Una pavimentazione che rispetti il ciclo naturale dell’acqua? Sembrerebbe impossibile da ottenere, se non fosse che la prima pavimentazione al mondo che non altera il ciclo dell’acqua esiste davvero, ed è nata proprio in Italia. Prodotta da Italcementi e denominata i.idro Drain, è caratterizzata da un’elevata capacità drenante, superiore di cento volte quella di un terreno naturale, senza per questo rinunciare alla resistenza tipica di una soluzione in calcestruzzo. Oltre a restituire al terreno le acque piovane e ricaricare le falde sotterranee, a differenza delle pavimentazioni tradizionali non contiene oli e altri agenti inquinanti destinati a essere trascinati dalla pioggia verso torrenti, fiumi e mari.
In base ai test comparativi effettuati presso il Politecnico di Milano, l’innovativa pavimentazione risulta avere capacità drenanti uguali o superiori ai materiali naturali sciolti (sabbia, argilla e limo). Capacità che mutano in funzione della granulometria della “miscela”. La creazione di vuoti, che possono variare dal 15 per cento fino al 25 per cento, garantisce infatti un drenaggio che spazia da 200 litri al minuto per metro quadro sino a oltre 1.000 litri. Nel mercato delle costruzioni, i.idro Drain si presenta come uno dei prodotti più rispettosi dell’ambiente, al punto da aver conquistato il Premio sviluppo sostenibile promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e da Ecomondo. Un prestigioso riconoscimento che verrà conferito a Italcementi il 9 novembre durante Ecomondo, la fiera della green e della circular economy in programma a Rimini dal 7 al 10 novembre.
Immaginatevi in un parcheggio, ad agosto. Con una temperatura esterna di 35°C. Stremati dal caldo. Uno shock condiviso da chiunque viva in un contesto urbano. Una sensazione che risponde al nome di “effetto isola di calore”. Un microclima decisamente hot che può essere debellato, o quantomeno attenuato, proprio grazie all’innovativa soluzione messa a punto da Italcementi. All’elevata capacità di drenare l’acqua – caratteristica che rende i.idro Drain particolarmente indicata per piste ciclabili, parcheggi e aree verdi – l’innovativa pavimentazione abbina una superficie chiara e riflettente. Un plus che, in base a misurazioni empiriche condotte in laboratorio, porta in dote una riduzione della temperatura superficiale sino a 30°C rispetto alla pavimentazione tradizionale. Un salvavita tanto per gli uomini quanto per le piante, specie in condizioni d’irraggiamento diretto nel periodo estivo.
“Attualmente, nei progetti, la scelta dei materiali è diventata un elemento qualificante e nei capitolati iniziano a comparire criteri green sui materiali”, ha dichiarato Stefano Roncan, direttore commerciale di Italcementi. “i.idro Drain consente di rispondere a queste esigenze grazie alle proprie caratteristiche e al possesso dell’Epd (Environmental product declaration, vale a dire la dichiarazione ambientale di prodotto), un documento di tracciabilità dei contenuti e degli impatti della pavimentazione sulla natura. In aggiunta, i.idro Drain conferisce punteggi nell’ambito dei sistemi volontari che certificano la sostenibilità degli edifici”. Ambiente ed economia vanno di pari passo. Si pensi come, ricorrendo alla pavimentazione drenante, le amministrazioni pubbliche possano risparmiare sia nelle opere di captazione e gestione delle acque meteoriche, rese meno urgenti dal rispetto del ciclo naturale dell’acqua, sia nell’illuminazione delle aree comuni, favorita dal colore chiaro del calcestruzzo. Vantaggi, questi ultimi, che sfociano nel ricorso a lampade meno potenti e, quindi, a un minore consumo energetico in ambito urbano.
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