Trump apre le porte all’estrazione di petrolio in Alaska
L’amministrazione Trump ha avviato i passi finali per aprire oltre 600mila ettari del parco nazionale dell’Alaska alle perforazioni di petrolio e gas.
L’amministrazione Trump ha avviato i passi finali per aprire oltre 600mila ettari del parco nazionale dell’Alaska alle perforazioni di petrolio e gas.
Per sostenere la transizione energetica verso fonti di energia pulita, è sufficiente impiegare una piccola parte degli attuali sussidi ai combustibili fossili.
Con le tute e le maschere di Dalí, come nella Casa di carta, gli attivisti di Fridays for future si sono schierati di fronte alle banche che si ostinano a finanziare i combustibili fossili.
A sorpresa, decine di attivisti hanno organizzato un sit-in davanti alle più grandi banche della Svizzera, che si ostinano a finanziare carbone e petrolio.
Gli attivisti di Greenpeace hanno esposto sulla piattaforma un messaggio rivolto al governo: “Ci state bruciando il futuro”.
Il mercato elettrico italiano rischia di fossilizzarsi su vecchi scenari legati ai combustibili fossili invece di cogliere l’opportunità di un modello a basse emissioni di CO2.
La sempre più rapida fusione dei ghiacci minaccia la sopravvivenza di un miliardo di persone che dipendono da essi per l’approvvigionamento idrico.
Le acque artiche e gli ecosistemi unici delle isole Lofoten, in Norvegia, sono salvi dal petrolio. Potrebbe essere vietato in modo permanente grazie al voto del partito laburista che si è opposto alle esplorazioni nella zona.
18,8 miliardi di euro: sono i soldi che l’Italia ha destinato alle fonti fossili solo nel 2017. Lo rivela il dossier di Legambiente.
Il fondo sovrano norvegese investirà 14 miliardi di dollari in energie rinnovabili mentre continua a disinvestire dalle fonti fossili. La sua scelta potrebbe accelerare lo sviluppo dell’energia verde a livello mondiale.