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La tecnologia sperimentata da un gruppo di scienziati fornirebbe indicazioni sull’alimentazione seguita e su quella più indicata per il proprio organismo.
L’alimentazione che seguiamo è corretta? Ci nutriamo in modo salutare per il nostro organismo? Alcuni scienziati hanno ideato un nuovo test delle urine che potrebbe rispondere a questa domanda e fornirci indicazioni per correggere il tiro della nostra dieta qualora ce ne fosse bisogno.
È quanto emerge da due studi, entrambi pubblicati sulla rivista Nature Food. Nel primo, un team dell’Imperial College di Londra in collaborazione con altri studiosi della Northwestern University, dell’University of Illinois e della Murdoch University negli Stati Uniti, ha analizzato 46 diversi metaboliti nelle urine di oltre 1800 statunitensi. Lo studio ha considerato i metaboliti indicatori oggettivi della qualità dell’alimentazione: si tratta infatti del prodotto dei processi metabolici dell’organismo, ovvero del risultato della trasformazione delle sostanze assimilate dall’organismo al fine di essere più facilmente assorbite o eliminate.
Lo studio ha rivelato un’associazione tra certi metaboliti presenti nelle urine e il tipo di cibo assunto. Alcuni metaboliti sono stati associati all’assunzione di alcol, altri all’assunzione di carne, altri a sostanze nutritive come il calcio o vitamina C o a zuccheri come fruttosio e glucosio. Alcuni metaboliti sono stati associati anche alle condizioni di salute: per esempio, la presenza di sodio è stata correlata all’obesità e alla pressione alta. “L’alimentazione è un fattore chiave per la salute di un individuo, ma spesso i medici non hanno un resoconto preciso di quello che le persone mangiano e di quanto: si può chiedere ai pazienti di compilare un diario, ma non sempre sono puntuali e precise nel farlo – ha spiegato Joram Posma del Dipartimento del metabolismo, digestione e riproduzione dell’Imperial College e fra gli autori della ricerca -. Questo test delle urine invece può fornire informazioni approfondite sull’alimentazione seguita da un individuo e aiutare a individuare la dieta migliore per quella persona”.
Nel secondo studio, condotto sempre dallo stesso team londinese, questa volta in collaborazione con la Newcastle University, la Aberystwyth University e la Murdoch University, è stato sviluppato un test delle urine che in cinque minuti analizza i metaboliti dimostrando che sono diversi da persona a persona e offrendo una sorta di “impronta digitale” delle urine a cui è possibile associare un punteggio personale che misura la qualità della dieta (Dietary metabotype score o Dms). Più questo punteggio è alto, più la dieta di un individuo sarebbe sana. Durante l’esperimento è stato chiesto a 19 persone di seguire quattro diverse diete, da tipologie di diete molto salutari e in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità fino a diete malsane (che seguivano solo per il 25 per cento le raccomandazioni dell’Oms). Gli scienziati hanno poi analizzato le loro urine scoprendo che le persone che avevano seguito la stessa dieta non avevano lo stesso punteggio, aprendo così la ricerca ad approfondimenti su come l’organismo elabora e utilizza il cibo a livello molecolare.
“Abbiamo mostrato come persone diverse metabolizzano gli stessi alimenti in modi altamente individuali”, ha spiegato il professor John Mathers, coautore della ricerca e direttore del Centro di ricerca sull’alimentazione umana presso la Newcastle University. “Ciò ha implicazioni per la comprensione dello sviluppo delle malattie legate all’alimentazione e per consigli dietetici più personalizzati in base a come lavora l’organismo di ognuno”.
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