
L’impegno di Enel X Global Retail per il futuro è rendere l’energia pulita accessibile per tutti. L’inclusione è al primo posto tra gli obiettivi dell’azienda.
La rete energetica Snam dimostra la propria responsabilità verso il clima. Come? Azzerando emissioni e consumo di plastica, e aderendo a LifeGate PlasticLess®.
Con una rete di trasporto di 41.700 chilometri, Snam è una delle più importanti società di infrastrutture energetiche al mondo nonché il principale player in Europa. È chiaro, dunque, a quale responsabilità sia chiamata e quale ruolo possa giocare la sua leadership nella sfida climatica che oggi tutti insieme ci troviamo ad affrontare.
Cosciente di questa responsabilità, Snam ha raccolto la sfida e messo – con rinnovata forza – la sostenibilità al centro del suo nuovo piano di sviluppo strategico 2020-2024. Un piano che, attraverso azioni concrete e investimenti importanti, si mostra in linea con gli obiettivi globali, orientati a contrastare i cambiamenti climatici. Un business plan in sintonia con il Green Deal europeo, che consolida l’impegno di Snam negli ambiti Esg (ambiente, sociale e governance), integrandoli sempre di più nelle strategie e nella gestione dell’azienda.
A conferma di questo impegno verso la sostenibilità parlano i numeri. Il piano Snam ha infatti raddoppiato (a 720 milioni di euro) gli investimenti per la transizione energetica, mettendo in campo progetti che puntano a un target ambizioso: diventare una delle prime società energetiche a raggiungere la neutralità carbonica nel 2040. Un risultato a cui arrivare, passando per step intermedi, come quello che fissa al 2030 la riduzione del 50 per cento delle emissioni.
L’obiettivo Net zero carbon, con cui Snam punta alla decarbonizzazione di tutto il sistema, è in linea con quanto stabilito dall’Accordo di Parigi e ben sintetizza la mission aziendale, orientata a “guidare l’evoluzione del settore energetico”. Una mission che passa per impegni concreti, quali gli investimenti per rendere la rete “hydrogen-ready”, l’efficienza energetica delle infrastrutture e numerose attività volte a favorire la transizione energetica, attraverso una mobilità sostenibile e lo sviluppo dei gas verdi, come il biometano e appunto l’idrogeno.
All’obiettivo delle zero emissioni, Snam ha affiancato un altro target molto importante: quello della zero plastica. Consapevole del grave danno ambientale e dell’impatto causato dallo smaltimento di questo materiale (secondo Assorimap in Italia solo un quarto dei 2,1 milioni di tonnellate di plastica utilizzati viene riciclato) Snam ha deciso di dare il suo contributo alla riduzione dell’uso della plastica.
Lavorare a tutto tondo nel campo dell’economia circolare ci ha portato a inserire il tema della riduzione della plastica tra i nostri obiettivi.
È così che, nel 2019, è nata l’iniziativa Snam Plastic Less, finalizzata a ridurre del cento per cento l’utilizzo della plastica negli imballaggi industriali entro il 2023 ed eliminare già dal 2020 tutta la plastica monouso presso gli erogatori e distributori di bevande in tutte le sedi aziendali, con la sostituzione di materiali biodegradabili e compostabili. Un processo questo, agevolato dallo stretto e duraturo rapporto stabilito da Snam con la sua rete dei fornitori, con cui l’azienda ha costruito, passo dopo passo, la strategia e i criteri di valutazione, per eliminare la plastica e promuovere imballi e materiali alternativi. A facilitare le cose anche il senso di responsabilità e l’attenzione dimostrata dai dipendenti, rivolta non solo alle tematiche ambientali, ma anche a quelle sociali, come dimostrano le seimila ore di volontariato svolte in un anno.
L’impegno di Snam nella riduzione della plastica non si ferma. Ai tanti sforzi già messi in campo dall’azienda ora, si affianca anche l’adesione al progetto LifeGate PlasticLess®. Se eliminare e sostituire imballaggi e prodotti monouso con alternative biodegradabili e più sostenibili è il primo passo che un’azienda può fare, nell’ottica di una economia davvero circolare, quella di andare a ripristinare gli ambienti già compromessi e degradati è sicuramente il secondo.
A entrare in gioco qui è la tecnologia, grazie ai Seabin, i cestini galleggianti mangia rifiuti, che permettono di ripulire le acque dei nostri mari e corsi d’acqua. Posizionati in punti strategici presso porti e circoli nautici, questi piccoli alleati consentono di catturare oltre 500 Kg di rifiuti all’anno, inclusi piccoli detriti, come i mozziconi di sigarette, e le minuscole e insidiose microplastiche e microfibre che, se ingerite dalla fauna acquatica, provocano danni e si inseriscono in tutta la catena alimentare, finendo dritte sulle nostre tavole. Un tassello importante, dunque, nella strategia circolare posta in essere da Snam, che insieme a LifeGate PlasticLess®, ha già posizionato un Seabin a Messina e si prepara a installarlo in altri due porti italiani.
Passi concreti, fatti insieme nella comune direzione della sostenibilità.
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