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Abbiamo scelto e raccolto le 12 notizie più importanti del 2017 dal mondo della sostenibilità. Ma quest’anno raccontare queste notizie ha significato anche riportare i fatti più importanti che sono successi a livello internazionale.
Il 2017 è stato un anno intenso e denso di fatti e notizie, di musica e di energia. Come ogni anno, abbiamo scelto e raccolto le notizie più importanti del 2017 secondo noi, secondo LifeGate, che dal 2000 sostiene uno stile di vita dove le persone, il pianeta e il profitto vivono in armonia. La cosa nuova, rispetto agli anni precedenti, è che la maggior parte delle dodici notizie (come i mesi dell’anno, ma non una per ogni mese) che abbiamo scelto per importanza dal punto di vista della sostenibilità ambientale o sociale ha avuto grande eco e rilevanza anche per la maggior parte delle testate generaliste internazionali.
Si va dalla Cina alla Birmania, dalla Costa Rica alla Germania, passando per gli immancabili, più nel male che nel bene (almeno quest’anno), Stati Uniti d’America. Un giro del mondo che ci porta tra i grandi problemi e le storie a lieto fine che hanno caratterizzato il pianeta Terra. Un pianeta ancora dominato dagli esseri umani, ma che presto vedrà ridimensionato il loro, o meglio il nostro, ruolo a favore di un equilibrio sostenibile con le risorse naturali e la biodiversità.
https://www.youtube.com/watch?v=GP4Wg_MwF0I https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=sRudUWG7e7A&has_verified=1
Oltre alle 12 notizie che state per rivivere, ne anticipiamo due che non abbiamo inserito nella lista ma che sono state tra le più lette e condivise: la morìa dei pinguini in Antartide e la storia dell’orso polare che soffre la fame, questa volta nell’Artico, per colpa del riscaldamento globale ritratto dal fotografo Paul Nicklen.
A inizio gennaio la Cina annuncia la messa al bando del commercio interno di avorio entro la fine del 2017. Si tratta di una decisione storica che chiude il più grande mercato d’avorio del mondo e che potrebbe assestare un colpo decisivo al bracconaggio di elefanti in Africa. Fino al 70 per cento dell’avorio di contrabbando finisce in Cina. Leggi tutta la news, qui.
A marzo una sentenza senza precedenti ha stabilito che le acque del fiume Whanganui, in Nuova Zelanda, hanno una personalità giuridica e hanno gli stessi diritti giuridici di un essere umano. La battaglia legale per ottenere questo risultato è durata oltre 140 anni, la più lunga della storia del Paese. Ora il fiume sarà difeso anche in tribunale. Stessa sorte positiva ha subìto recentemente anche il monte Taranaki. Leggi la notizia, qui.
A giugno gli Stati Uniti escono dall’Accordo di Parigi, confermando le intenzioni del presidente Donald Trump in campagna elettorale. Trump ha giustificato la scelta parlando di “interessi americani minacciati” e di “intesa a favore di altre nazioni, sulla pelle della nostra”. Reazioni durissime dal mondo intero. Leggi la notizia, qui.
L’estate inizia con una buona notizia che arriva dal fiume più importante d’Italia. L’uccello spatola è tornato a nidificare nel delta del Po, l’unica zona umida italiana dove si registra la sua presenza. E lo fa in modo deciso con oltre 500 esemplari contati dai ricercatori rispetto alla manciata rimasta alla fine degli anni Ottanta. Leggi la notizia, qui.
L’umanità dispone di un “budget” di risorse naturali rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare nell’arco di 365 giorni. Tali risorse vengono consumate sempre più rapidamente, l’Overshoot day ne sancisce l’esaurimento. Quest’anno la fatidica data è caduta il 2 agosto. Di questo passo avremo bisogno di un altro Pianeta per soddisfare la nostra ingordigia. Leggi la notizia, qui.
Elettricità gratuita, almeno per un giorno. Succede in Germania il 28 ottobre, quando la produzione di elettricità dal vento, dall’eolico, è stata così abbondante da consentire agli operatori di rete di vendere l’energia con un prezzo negativo. Di regalarla. Il vento ha prodotto 39.409 megawattora, tanto quanto 40 centrali nucleari. Leggi la notizia, qui.
La ong statunitense Conservation International, che tra i suoi ambassador vede Anote Tong, annuncia la nascita di un nuovo progetto che, entro i prossimi sei anni, prevede la piantumazione di 73 milioni di alberi, diventando così la più grande opera di riforestazione tropicale della storia. L’iniziativa mira a far tornare verde il cosiddetto “arco della deforestazione”, ovvero l’area in cui si verifica quasi la metà della deforestazione tropicale del mondo. Leggi la notizia, qui.
Un’alleanza di oltre venti Paesi mette alle corde del settore energetico il carbone, il combustibile fossile più inquinante che esista, entro il 2030. L’annuncio di questa nuova coalizione viene dato il 16 novembre durante la conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop 23) di Bonn, in Germania. Leggi cosa prevede, qui.
A fine novembre i paesi europei raggiungono un accordo e votano per il rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo per altri cinque anni del glifosato, l’erbicida più diffuso al mondo alla base del Roundup, sintetizzato dalla multinazionale agrochimica Monsanto. La proposta iniziale della Commissione europea prevedeva un rinnovo decennale, cioè fino a tutto il 2027. Per capire meglio cosa significa questa decisione abbiamo intervistato la dottoressa Fiorella Belpoggi. Leggi com’è andata, qui.
Il Papa restituisce al popolo cacciato dalla Birmania (Myanmar) la dignità e il nome che ha scelto per sé. Lo fa, visibilmente provato, da un palco in Bangladesh. Seconda tappa del viaggio asiatico di dicembre: “I rohingya sono nostri fratelli”. Leggi com’è andato il viaggio, qui.
Dopo essere stata catturata nel 2016 nella città di Vladivostok, in Russia, e liberata in un parco nazionale, una tigre dell’Amur di nome Vladik percorre 700 chilometri per un anno e tornare al punto di partenza. Forse, il suo preferito. Leggi la storia di Vladik, qui.
È diventato un hashtag, un movimento, un regolamento di conti. Ma è cominciato, come per ogni grande cambiamento sociale, con atti individuali di coraggio. Comincia così la motivazione della rivista americana Time per introdurre la scelta della persona dell’anno 2017, che quest’anno è andato a alle silence breakers, cioè alle voci che hanno permesso di rompere il silenzio sulle violenze sulle donne commesse in ogni settore, a partire da Hollywood e dal caso Weinstein, e in ogni altra parte del mondo. Un movimento che il Time ha paragonato a quello lanciato dal gesto di Rosa Parks, l’attivista statunitense diventata simbolo della resistenza per i diritti civili dopo aver rifiutato nel 1955 di cedere il posto a un bianco mentre era a bordo di un autobus. Leggi tutta la notizia, qui.
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