5 febbraio, la Giornata di prevenzione dello spreco alimentare

5 febbraio, la Giornata di prevenzione dello spreco alimentare

Il 5 febbraio si celebra in Italia la Giornata di prevenzione dello spreco alimentare, istituita nel 2013 dal ministero dell’Ambiente per prevenire lo spreco di cibo e sensibilizzare all’uso sostenibile delle risorse. Sempre in Italia, per dire basta ai rifiuti alimentari, le iniziative che arrivano dalle associazioni e dalle aziende sono sempre più numerose. Prima ancora di arrivare

Il mistero internazionale della maionese

Il mistero internazionale della maionese

La maionese è, tra le salse, una delle più apprezzate e gustose. Gli ingredienti tradizionali sono semplici: bastano un tuorlo d’uovo, olio e succo di limone, aceto o senape da mescolare in modo omogeneo per ottenere una base adatta a moltissime ricette. Dalla formulazione tradizionale sono nate poi diverse varianti: da quella all’aglio a quella

Man in the maze, un film per sfamare il mondo

Man in the maze, un film per sfamare il mondo

“Man in the maze” è uno dei cinque film vincitori del concorso Sundance short film challenge, finanziato dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, per l’importanza delle questioni sociali che solleva. Il cortometraggio autofinanziato dai due registi, Phil Buccellato e Jesse Ash, mostra la vita in Sud Arizona dove per sopravvivere bisogna salvare il cibo dai

Il tè perfetto in 5 mosse

Il tè perfetto in 5 mosse

Tonico ma non eccitante, il tè è da millenni considerato elisir di lunga vita e valido alleato nella cura del corpo e dell’anima. Una buona tazza di tè, infatti non è solo gustosa e riscaldante:  dà luce e crea atmosfera nelle giornate fredde e piovose e, se preparata nel modo corretto, dà la giusta carica apportando

Naomi Klein. Questo cambia tutto, non solo il clima

Naomi Klein. Questo cambia tutto, non solo il clima

La tesi da cui parte Naomi Klein nel suo ultimo saggio Una rivoluzione ci salverà. Perché il capitalismo non è sostenibile (This changes everything, in inglese) è che senza cambiamenti radicali nel modo in cui la popolazione mondiale vive, produce e gestisce le proprie attività economiche, non c’è modo di evitare il peggio per il pianeta.