
L’etichetta di un alimento deve riportare la data di scadenza o il termine minimo di conservazione. Ecco la differenza e come comportarsi davanti a un cibo scaduto.
La spesa di settembre si arricchisce dell’uva, ricca di gusto e di virtù salutari. Scopri la frutta e la verdura di stagione, le delizie da cogliere nell’orto.
Nell’elenco della frutta e verdura di stagione a settembre troviamo: bietola, cavolo cappuccio, cetriolo, catalogna, cipolla, fagioli, funghi, lattuga, melanzana, patate, pomodoro, peperone, rabarbaro, ravanello, rucola, scalogno, zucchina, zucca, anguria, corniola, fichi, fichi d’India, mele, melone, mirtilli, more, pere, pesca, pesca noce, uva.
Frutto sano e completo, l’uva è molto gustosa. Merito del suo contenuto in zuccheri, fino a 150 grammi per chilo, che non deve comunque preoccupare: si tratta di glucosio e levulosio, zuccheri in una forma direttamente assimilabile e concessi, sotto controllo medico, anche ai diabetici.
Tesoro di stagione, l’uva è una miniera di virtù benefiche. È ricca di vitamina A e B1. Contiene vitamina PP e C e molti sali minerali tra cui manganese, calcio, magnesio, potassio, ferro, sodio. Questo mix di vitamine e minerali ne fa un alimento ideale per stimolare il lavoro del fegato, per disintossicare l’organismo, rimineralizzare, contrastare l’anemia. La presenza di acido fosforico e silice rende l’uva un frutto energetico per i muscoli e il sistema nervoso, particolarmente consigliato alle donne in gravidanza e ai bambini in crescita. Le sue proprietà benefiche sono ancora più complete se si riesce a mangiare l’acino tutto intero, masticando con cura anche i vinaccioli: è proprio da questi piccoli semi che si estrae l’olio di vinacciolo, un anticolesterolo naturale.
La tradizione di curarsi con frutta e verdura di stagione è antica: la cura con l’uva, l’ampeloterapia era già conosciuta da Greci e Romani, che la usavano come ricostituente e per disintossicarsi. Ancora oggi, a cavallo tra il mese di settembre e quello di ottobre di ogni anno, nel Garda trentino si continua a festeggiare questo frutto così prezioso per la salute e a tramandare la conoscenza della cura con l’uva, detta Traubenkur. In cosa consiste la cura dell’uva? Nel nutrirsi esclusivamente del gustoso frutto per due o tre giorni, per godere della sua azione depurativa di fegato e pelle, per disintossicare l’organismo e tonificarlo.
Verdura: bietola, cavolo cappuccio, cetriolo, catalogna, cipolla, fagioli, funghi, lattuga, melanzana, patate, pomodoro, peperone, rabarbaro, ravanello, rucola, scalogno, zucchina, zucca.
Frutta: anguria, corniola, fichi, fichi d’India, giuggiola, lime, mango, mele, melone, mirtilli, more, pere, pesca, pesca noce, uva.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’etichetta di un alimento deve riportare la data di scadenza o il termine minimo di conservazione. Ecco la differenza e come comportarsi davanti a un cibo scaduto.
Secondo uno studio, le emissioni del settore alimentare basteranno, da sole, a superare l’obiettivo degli 1,5 gradi di aumento della temperatura media globale.
Anche a causa dell’aumento dei prezzi, sempre più persone si vedono negato l’accesso a una dieta sana. L’obesità aumenta, pure nei Paesi a basso reddito.
Per la transizione verso sistemi alimentari sostenibili occorre diminuire la produzione di proteine ad alto impatto: dai legumi agli insetti, ecco pro e contro delle alternative proteiche alla carne.
L’Efsa raccomanda di eliminare le gabbie e le mutilazioni per migliorare il benessere animale, ma per i produttori europei questo si rifletterebbe nell’aumento del costo della carne.
Per la Commissione europea, in alcune zone d’Italia l’inquinamento delle acque da nitrati non sta migliorando o si sta aggravando.
In tutto il mondo crescono superfici agricole coltivate a biologico e produttori, ma serve una spinta ai consumi verso la transizione agroalimentare.
Prima capitale in Europa a farlo, Edimburgo ha sottoscritto il Plant based treaty per promuovere diete vegetali in risposta alla crisi climatica.
Secondo una ricerca, seminare cereali diversi contemporaneamente sullo stesso terreno è una pratica antica da riscoprire per un’agricoltura più resiliente.