
Una revisione scientifica di numerosi studi suggerisce che il diquat, erbicida consentito negli Stati Uniti, attacchi i batteri dell’intestino con danni a fegato, reni e polmoni.
Frutta e verdura di stagione: nell’orto e nel frutteto di giugno maturano tante prelibatezze. Ecco le indicazioni specifiche per la tavola d’inizio estate.
A giugno arrivano le fragranti albicocche, vere amiche dell’estate e della tintarella. Ricchissime di caroteni, aiutano la pelle ad abbronzarsi rapidamente e in tutta sicurezza. Se vi capita di acquistare delle albicocche un po’ durette e non troppo dolci, servitele in insalata, affettate con la barbabietola e condite con sale marino, olio extravergine di oliva, noci e tanta menta fresca tritata. Una fresca e insolita delizia estiva, preparata con frutta e verdura di stagione, da servire come antipasto.
Aglio fresco, asparagi, bietola, carota, cetriolo, cicoria, cipolla, fagiolini, fave, fiori di zucca, germogli di bambù, lattuga, tutte le insalatine da taglio, patate novelle, ortica, pomodoro, piselli, rabarbaro, ravanello, rucola, sedano, tarassaco, zucchina.
Albicocca, amarena, ciliegia, fragola, feijoa, melone, mora di gelso, nespola del giappone, pera, prugna, pesca, pesca noce, ribes, uva spina.
Cefalo, dentice, merluzzo, pesce spada, sardina, orata, spigola, sogliola, tonno, triglia. Ma su alcune di queste specie sussistono problemi ecologici o legati al sovrasfruttamento. Per fare la scelta giusta meglio consultare la guida al pesce giusto.
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Il governo ha fatto slittare la sugar tax a gennaio 2026. Assobibe chiede la cancellazione della tassa, mentre per l’Istituto Mario Negri è necessaria e deve aumentare per essere efficace.
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Sono oltre 24mila gli allevamenti intensivi di polli e suini in Europa, molti sorti nell’ultimo decennio. Un’inchiesta ne fa la mappatura e ne denuncia le principali problematiche.
Secondo uno studio, il passaggio da una dieta tradizionale africana a una tipica del mondo occidentale globalizzato, aumenta l’infiammazione e diminuisce la risposta ai patogeni. Il passaggio inverso comporta invece benefici.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.