
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
Funghi, castagne, cachi, melagrane, uva, sono solo alcuni dei prodotti dell’orto di ottobre. Ecco l’elenco della frutta e verdura di stagione da non farsi mancare a tavola.
Ottobre, profumo di funghi. Oltre al classico risotto vi consigliamo una ricetta originale ed elegante: insalata di porcini all’aneto, da servire come antipasto, accompagnata da del buon pane di segale. Si prepara condendo i funghi freschi affettati con aneto fresco, erba cipollina, olio extravergine di oliva e sale; guarnite con qualche chicco di melagrana. Un’altra insolita delizia di ottobre sono gli alchechengi, ricchissimi di vitamina C. Provateli ricoperti di cioccolato fondente: una vera specialità.
Verdura: bietola, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicoria, coste, erbette, fagioli, funghi, finocchi, indivia, lattuga, patate, porro, radicchio, rafano, rapa, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, spinaci, valerianella, zucca.
Frutta: caco, castagna, cedro, mela, pere, melagrana, fico, fico d’India, giuggiola, olive, uva, alchechengi, carruba, sorbe, corbezzoli.
Pesce: cefalo, orata, sardina. Tonno e merluzzo sono invece specie i cui stock, nel mar Mediterraneo e nell’Atlantico settentrionale, sono ridotti, e non è possibile consigliarli. Consulta la guida al pesce giusto per fare acquisti sostenibili per l’ambiente.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
I risultati di un progetto pilota sull’agricoltura rigenerativa mostrano i vantaggi di questo approccio rispetto all’agricoltura convenzionale. Registrando una produttività complessiva più elevata.
Dopo cinque minuti di esposizione alla pubblicità di cibo spazzatura i bambini consumano più calorie: lo studio presentato al Congresso europeo sull’obesità.
A Ouagadougou si costruiscono orti e si piantano alberi per proteggere la città dalle ondate di calore e produrre cibo locale e accessibile.
Uno studio su sei cibi importati sottolinea la necessità di risposte da parte della Ue a un’emergenza reale e sempre più preoccupante per la sicurezza alimentare.
Secondo una stima dei ricercatori del Politecnico di Milano, ci sono molte aree del mondo in cui l’agrivoltaico consentirebbe di coltivare sotto i pannelli solari.